Questo articolo è apparso, in forma diversa, sul bimestrale PiBook, nei numeri di gennaio/febbraio 2008 e di marzo/aprile 2008.
Più o meno, la televisione la guardiamo tutti. Lamentandocene, e a ragione, oppure seguendone i programmi con sospetta appassionata partecipazione. In ogni caso, anche quando vogliamo farne a meno, anche nei periodi in cui abbiamo l’impulso a chiudere l’apparecchio dentro il cestello della lavatrice, ugualmente quello che sta nella tv, e che dalla tv viene fuori, ci raggiunge. Perché la tv è tentacolare, si insinua in ogni interstizio, arriva dappertutto. È come la polvere quando abbiamo appena finito di pulire: c’è ancora.
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